Spiritato spirato via nella folle brezza che gorgoglia gargouille da eco ad eco senza posa. Estenuante flagello che disossa le rovine di una cattedrale che sfasciano una presenza ormai nucleare in un inverno truce. Ricadono lente le ceneri che squamano il sole squagliato sempre più nella fuliggine.
La sciabola carpiò un subitaneo lampo di luna nello spicchio di stella avvitata. Era solo l'unghia troncata del pollice sinistro che biancheggiava lattiginosa come una lacuna.
Commenti
Posta un commento