Spiritato spirato via nella folle brezza che gorgoglia gargouille da eco ad eco senza posa. Estenuante flagello che disossa le rovine di una cattedrale che sfasciano una presenza ormai nucleare in un inverno truce. Ricadono lente le ceneri che squamano il sole squagliato sempre più nella fuliggine.
Dilaniandosi, l'uragano s'incarognisce in una rabbiosa consuzione alla quale si avvicenda un'esterrefatta quiete da astinenza cinetica. Una caligine d'erebo sfrigola sullo specchio liquefatto che insegue i densi veli cocenti ed abbaglianti di Fata Morgana prima che sia fatua apparizione di calore.
Commenti
Posta un commento