Quando finisce l'amore platonico, allora, atterro sulla realtà disilluso, senilmente e gelidamente alieno come sul serbatoio fungiforme di un acquedotto.
L'amarezza si impasta in bocca come una lingua in umido frammista al bolo, la menzogna soverchia ancora l'abbrivio e il torpore mi rende l'oggetto estraneo di una macchina aliena che svapora altrove.
Commenti
Posta un commento